Valtiberina

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LA VALTIBERINA

La Valtiberina si estende fra l’Alpe di Catenaia e l’Alpe della Luna e prende il nome dal corso del Tevere che l’attraversa nascendo dal Monte Fumaiolo, in territorio afferente, dal punto di vista geografico alla Romagna. È collegata a sud con l’Umbria e a nord con la Romagna attraverso la E 45, arteria di rilevanza europea, ma purtroppo molto discutibile e discussa per il pessimo stato di manutenzione.
Caratteristico è il paesaggio, punteggiato da dolci colline, ricco di pascoli ridenti e di boschi di castagno. Ne ha fatto una memorabile descrizione Plinio il Giovane che vi possedeva una delle sue ville, la “Villa in Tuscis”, ben orientata (per l’esattezza N.N.O.-S.S.E.) con portici, piscine, passeggiate coperte, giardini con fontane di fantasia, animali, un complesso termale, una zothecula (locale riparato can letto e sedie per la siesta), una areola (piccolo cortile interno, con quattro platani: gli spagnoli lo chiamerebbero patio), l’hypocauston (impianto di riscaldamento centrale: l’aria calda passava attraverso intercapedini lasciate nei muri e sotto i pavimenti e riscaldava gli ambienti) e uno splendido hippodromus.
Una villa di sogno, immersa in un paesaggio di sogno! Ed era appunto più di ogni altra cosa il paesaggio ad incantare il proprietario: “Il clima -scrive- d’estate è di una meravigliosa mitezza; l’aria è sempre mossa da qualche corrente. L’aspetto del paese è bellissimo: immagina un anfiteatro immenso quale soltanto la natura può crearlo. Una vasta e aperta piana è cinta dai monti, e le cime dei monti hanno boschi imponenti e antichi. . . Ai loro piedi per ogni lato si stendono vigneti che offrono in lungo e in largo un solo aspetto; al loro limite, e quasi ad orlare la collina sorgono dei boschetti. Poi prati e campi. . . irrorati da ruscelli perenni. Proveresti un gran piacere se riguardassi questa regione dall’alto dei colli: ti parrebbe infatti di scorgere non delle terre, ma un quadro dipinto con incredibile maestria: da tanta varietà, da così felice disposizione gli occhi traggono diletto ovunque si posino” (Plinio, V,6; trad. L. Rusca).
Certo Plinio non poteva immaginare che un pittore di incredibile maestria sarebbe venuto davvero dopo tredici secoli ad eternare col pennello l’incanto di una terra baciata da Dio!
Nella piana di Anghiari si coltiva uno dei tabacchi più pregiati del mondo ed è presente in tutta la valle, come in Casentino, l’artigianato del ferro e del legno. Rinomata l’industria della pasta (Buitoni). Non mancano anche qui località di villeggiatura estiva come Caprese Michelangelo e Badia Tedalda. Fra le manifestazioni sportive sono da rimarcare la Cronoscalata automobilistica dello Spino (nel mese di maggio) e il Palio della Balestra che si accende ogni anno fra i tiratori di Sansepolcro e di Anghiari (secopnda domenica di settembre). Rilevanza nazionale ha assunto , a Pieve S. Stefano, il Premio Pieve per i diari. A Monterchi e Sansepolcro sono conservate rispettivamente la Madonna del Parto e la Resurrezione.
È celebre infine la Venere di Sestino (statua romana del I sec. a. C.).

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